Mettersi in regola conviene: perché oggi uscire dal sommerso è più facile, più utile e più giusto


Per anni, il settore cinofilo ha vissuto in una zona grigia: tra norme frammentarie, controlli disomogenei e una diffusa percezione che “mettersi in regola” fosse complicato, costoso, inutile. Oggi, questa narrazione non regge più. E non solo perché le nuove norme lo impongono, ma perché finalmente abbiamo gli strumenti per costruire un modello operativo più semplice, più efficace e più etico.

 

Una nuova rotta normativa: chiarezza, coerenza, opportunità

 

Con il D.Lgs. 134/2022, lo Stato ha definito con precisione cosa significa gestire uno stabilimento che detiene animali. Il successivo DM 14 febbraio 2025 ha tradotto questi principi in requisiti concreti: strutture, biosicurezza, benessere, gestione sanitaria. Non più interpretazioni arbitrarie, ma condivisione attraverso parametri chiari e verificabili.

 

In parallelo, il Regolamento UE 2021/382 ha introdotto un concetto rivoluzionario: la cultura della sicurezza. Non più protocolli imposti dall’alto, ma responsabilità condivisa, consapevolezza operativa, formazione partecipata. Un modello che valorizza chi lavora bene, non chi si nasconde.

 

Il benessere etologico come leva di semplificazione

 

Il cuore del cambiamento è questo: il benessere etologico del cane non è un ostacolo, ma una soluzione. Un ambiente che rispetta i bisogni cognitivi, relazionali e comportamentali dell’animale è più stabile, più pulito, più sicuro. E richiede meno interventi correttivi, meno farmaci, meno emergenze.

 

In pratica:

 

• un cane sereno sporca meno, si ammala meno, collabora di più;

 

• una gestione dinamica, adattata al singolo soggetto, riduce i costi e migliora i risultati;

 

• una struttura che integra benessere e biosicurezza è più facile da controllare e da difendere.

 

Perché oggi è più facile mettersi in regola

 

Le norme sono finalmente chiare: non servono consulenze infinite, basta leggere il DM14/2/2025.

 

I modelli sono adattabili: il manuale gestionale può essere proporzionato alla realtà operativa.

 

La digitalizzazione aiuta: registri, procedure, scadenze possono essere automatizzati.

 

La formazione è accessibile: online, modulare, pratica.

 

Il settore è pronto: associazioni, tecnici, veterinari stanno costruendo strumenti condivisi.

 

Restare nel sommerso oggi è più rischioso

 

• I controlli sono più frequenti e più mirati.

 

• Le sanzioni sono più severe e colpiscono anche l’immagine pubblica.

 

• I cittadini sono più informati e chiedono trasparenza.

 

• Gli enti pubblici iniziano a premiare chi è in regola (convenzioni, bandi, collaborazioni).

 

Un patto nuovo tra operatori, istituzioni e cittadini

 

Mettersi in regola non significa piegarsi a una burocrazia ostile. Significa partecipare a un progetto collettivo: costruire un settore credibile, etico, capace di dialogare con la società. Significa uscire dall’ombra e dire: “Io ci sono, e lavoro bene”.

 

Oggi, mettersi in regola è più facile, più utile e più giusto. Non è solo una scelta tecnica: è una scelta di campo. È il modo migliore per proteggere il nostro lavoro, i nostri animali, la nostra reputazione. E per costruire, finalmente, un settore cinofilo all’altezza della sua missione.


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Commenti: 1
  • #1

    Loredana (giovedì, 25 settembre 2025 14:08)

    Oggi più che mai allevare e’ diventato difficile.
    L’opinione pubblica demonizza, ma poi si scopre che alimenta il sommerso. C’è grande bisogno di rivoluzionare un settore che soffre la mancanza di normative sostenibili, etiche e al passo coi tempi.
    C’è bisogno di dignità.